Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore
"G.D’ANNUNZIO - M.FABIANI" Gorizia

Una telecamera. La sua spia rossa si accende. E con essa la possibilità di parlare a ruota libera, non soltanto di problemi e preoccupazioni, ma anche e soprattutto di passioni, amicizie e rapporti interpersonali. Utilizzando linguaggio e codici di immediata comprensione, Faceschool entra con le proprie telecamere all’ISIS D’Annunzio-Fabiani di Gorizia, istituto capofila di una rete di scuole che promuove salute nella cornice del Sistema What’s Up.

Il progetto, ideato con la collaborazione dello speaker radiofonico Igor Damilano, è alla seconda edizione ed è inserito nell’ambito del sistema “What’s Up?”, promosso dall’Azienda per l’Assistenza sanitaria n. 2 Bassa Friulana-Isontina, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, dall’assessorato al Welfare e istruzione della Provincia di Gorizia e da Federsanità Anci, che ha come cardine le cosiddette Life Skills, le abilità di vita, codificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la base per lo sviluppo in salute die giovani. Si tratta di un progetto che va ad inserirsi nella promozione di un viere scolastico sano e positivo in un paese, il Nostro, che, purtroppo, ha un triste primato rispetto ai disturbi da stress nei giovani: il dato è riportato nell’indagine internazionale Health Behavior School in Aged Children 2014 dove l’Italia si colloca al primo posto - su 44 paesi oggetto dello studio - per l’incidenza di ansia, irritabilità, disturbi dell’umore, del comportamento alimentare e del sonno nei giovani. Si tratta di sintomi che possono determinare scarso rendimento scolastico, comportamenti devianti, depressione, aggressività contro di sé o gli altri. Allora è bene andare ad ascoltare cosa pensano i ragazzi di oggi, come percepiscono la realtà in questo momento storico così complesso anche per gli adulti.

’I ragazzi hanno voglia di parlare, di scoprire e di essere scoperti - spiega Damilano - Cerchiamo

di utilizzare un linguaggio immediato e noto come quello televisivo, che viene spesso demonizzato

a priori: con Faceschool proviamo invece a applicarlo a finalità positive, chiedendo ai ragazzi di

mettersi in gioco, reggendo la “pressione” della spia rossa che s’accende e la capacità di aprirsi e

rispondere a domande poste da una persona non giudicante. Abbiamo visto come l’esperienza

impatta positivamente sull’umore dei ragazzi che partecipano e quanto il “mood” positivo abbia poi

riverberi positivi sull’apprendimento“.

Ad oggi più di 900 ragazzi hanno aderito al progetto e in questi giorni all’ISIS D’Annunzio-Fabiani oltre 300 ragazzi sono coinvolti nell’iniziativa. Il prof Tomada, docente referente del progetto, sottolinea che tale attività fa emergere la personalità degli studenti all’interno di un momento che si rivela divertente e scanzonato, ma non per questo banale. Ribadisce inoltre come all’interno dell’istituto da alcuni anni venga attuata una strategia pianificata e complessa per l’individuazione dei bisogni e per la progettazione di interventi volti a incrementare il benessere scolastico. Il rappresentante degli studenti Manuel Bianchet Cvetreznik insiste sugli aspetti positivi del Progetto Faceschool, grazie al quale ’… gli studenti possono diventare protagonisti del processo educativo, dare voce alle proprie idee e alle proprie aspirazioni in una forma che nell’organizzazione scolastica non sarebbe sempre possibile’.

Faceschool è dunque un modello espressivo che permette di far emergere paure, stress, situazioni di difficoltà e preoccupazione che i ragazzi si trovano ad affrontare, ma mette in luce la normalità di queste sfide e le opportunità di superarle con creatività e consapevolezza“ - indica Cristina

Aguzzoli, referente del sistema „What’s up?“ -. Discorso analogo vale per il percorso promosso dai concorsi “Crescere insieme con What’s Up? “ che propongono un modello di aggregazione molto forte, coinvolgendo i ragazzi nella realizzazione di video di pochi minuti che contengano un chiaro riferimento a una delle Life skills e possano essere usati nella didattica di tutti i giorni.